Reperto

Tautor

La configurazione taurina della protome con la presenza del perno induce a ritenerla sostituibile, all’occorrenza e in contesti di altra natura, con una diversa rappresentazione su un oggetto polivalente, richiama la potente logica del simbolismo di questo animale, antica ed insistita convenzione di specifica valenza cultuale diffusa nel Mediterraneo dell’età del Bronzo.

Il toro, animale dotato di attributi particolarmente apprezzati, espressione di forza vitale, simbolo di potenza divina e regale e incarnazione di forze naturali, era infatti il più pertinente all’ambito funerario. Le evidenti tracce di usura da sfregamento concentrate sotto la base concava, indicano il punto di forza dove l’oggetto subiva lo stress di movimenti rotatori, propri di un manufatto intensamente adoperato forse con appoggio sull’indice di una mano per favorire l’oscillazione e attivare il “mana“ della divinità taurina protettrice dei morti, cui era dedicata la protome. Se così fosse, si sarebbe trattato di un amuleto usato dai vivi ed infine sepolto con il defunto.

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