Reperto

Nel buio della sala ipogea

Il corpo del defunto veniva avvolto in teli per facilitarne il trasporto e l’introduzione nell’ipogeo subito dopo il decesso. Nei casi meno disturbati, l’ordine della salma e la posizione anatomica delle dita indicano che venivano ricomposti assieme agli oggetti di corredo. Per risparmiare spazio per futuri defunti di rango, i corpi venivano lasciati a vista per riconoscere il “segmento sociale” e individuare spazi liberi. La tumulazione finale avveniva per settori o coprendo i livelli necropolari con strati di calcare sbriciolato. Le pietre erano usate per sostenere i corpi o delimitare i crani. Per affrontare la decomposizione in spazi ridotti e saturi di miasmi, si ricopriva il corpo con uno spesso strato di sale, disponibile vicino al santuario ipogeo. Questo spiega l’alta corrosione degli oggetti di corredo, la fragilità dei resti umani e l’erosione delle ceramiche. Non ci sono tracce di corrosione nei reperti dei livelli cultuali sottostanti.

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