Patrimonio archeologico
Le buche
L’intero territorio del Comune di Trinitapoli è interessato dalla presenza di buche in allineamento che rappresentano il fenomeno ipogeo topograficamente più esteso e cronologicamente più duraturo del sito. Realizzati seguendo precise direttrici astronomiche, gli allineamenti seguivano un accrescimento non definibile procedendo per segmenti di diversa lunghezza. Gli allineamenti più distanti rinvenuti (circa 1300 m in linea d’aria dal sito di Madonna di Loreto) sono quelli portati in luce in via Mandriglia nel corso della costruzione di una scuola: almeno otto filari regolari di buche.
Buche in allineamento sono state rinvenute in diversi cantieri edili prospicenti il Santuario. Allo stato attuale della ricerca, sono oltre 1500 le buche individuate e indagate in un’area di circa cinque ettari che ingloba il Parco del Parco Archeologico degli Ipogei e tutte le superfici delle opere di edilizia pubblica e privata nelle zone limitrofe.
Le bocche della terra
Solo una percentuale limitata di buche fornisce indicazioni cronologiche ed evidenze chiare dei riti in esse celebrati. Tra queste, la Buca del culto delle Macine, una delle più antiche databile al Bronzo antico 2 (XIX-XVII sec. a.C), riflette un simbolismo racchiuso nella macina, che trasmutava in alimento la fatica quotidiana. I numerosi fittili al suo interno rivelano lo svolgimento in un’unica azione di un rito di deposizione, sul fondo, di tre macine simboliche in tenera pietra vulcanica e quindi non funzionali, “protette” da numerosi livelli sovrapposti di svariati fittili rotti e ossa combuste di animali. Sulla sommità vi erano tracce evidenti di riversamento di braci.