Patrimonio archeologico

La via sacra

La via sacra è un unicum nel panorama dei monumenti ipogeici e rappresenta l’espressione più tarda di questo fenomeno (XI-X / IX sec. a. C.). Realizzata molto dopo la definitiva dismissione degli ipogei, si presenta come un  lunghissimo percorso scavato nella roccia calcarea lungo l’asse est-ovest (profondità dalla sommità della bancata calcarea m 0,60; largh. m 2 circa), che si perde sotto le costruzioni moderne. Lungo le due sponde del percorso, a intervalli regolari si aprono coppie contrapposte di minuscole celle ipogee, circolari o ogivali, dalla volta molto bassa (alt.mass. al centro m 1,10), al cui interno è possibile sostare solo di fianco o in posizione accovacciata. Nel tratto accessibile si contano oltre settanta cellette portate in luce, raggiungibili da un angusto varco frontale (alt. m 0,40; largh.mass. m 0,60) preceduto da una corta rampetta in pendenza che simula un dromos miniaturizzato. Al pari degli ipogei, l’interno delle celle rivela la formazione di depositi e una frequentazione ciclica che cessò con la sigillatura di pietre del dromos.

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